Proposte interessanti delle altre liste al congresso di +Europa

Giulio

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Il Terzo Congresso nazionale di +Europa è entrato nel vivo. Oltre sette liste stanno animando il dibattito congressuale, coinvolgendo gli iscritti a tutti i livelli e presentando i loro programmi. 

Il minimo comune denominatore tra la maggior parte delle liste è la consapevolezza che +Europa deve migliorare l’organizzazione interna e aumentare il radicamento territoriale. Non tutti i programmi, però, hanno indicato soluzioni precise e immediate per raggiungere questo obiettivo.

Tra tutte le sette liste che si sono fatte avanti, quella dei “Non allineati”, pur non avendo raggiunto la soglia di sottoscrizioni necessaria per essere sottoposta al voto degli iscritti, ha avanzato dodici punti molto interessanti. Dal momento che i “Non allineati” non avranno delegati al congresso, vorrei dedicare una riflessione alle loro istanze, perché un Congresso non può essere basato solo sulla forza dei numeri, bensì deve tenere conto anche della visione e delle idee. In generale, ritengo che le loro proposte, se sviluppate adeguatamente, potrebbero far fare un salto di qualità a +Europa!

  1. Semplificare le regole dello Statuto e introdurre, attraverso una sperimentazione e regolamenti specifici, i meccanismi per trasformare +Europa – entro due anni – nel primo partito smart d’Italia.

    Sono favorevole. +Europa, che è nata per essere un partito d’avanguardia, deve essere innovativa anche nell’organizzazione e nelle forme partecipative. Deve avere una struttura flessibile, capace di aiutare i suoi iscritti a navigare nella complessità, rendendo più semplice partecipare alla vita del partito.

  2. Dare un senso pratico e trasparente alle deleghe di segreteria con una accountability delle azioni politiche di delegati.

    Sono favorevole. Anche nel programma di Scossa Liberale ne parliamo. Chi ha cariche monocratiche o esecutive dovrebbe presentare un programma operativo a inizio mandato e renderne conto periodicamente agli iscritti e agli elettori.

  3. Ampliare a tre anni la ricorrenza naturale dei rinnovi delle cariche con la celebrazione dei congressi locali e nazionali, in cui non sono eleggibili persone che abbiano cariche in altri partiti.

    Sono favorevole. In questo modo, possiamo favorire una programmazione di lungo termine, evitando di trovarci, ogni anno e mezzo, in un congresso continuo. Ritengo anche che chi ha cariche in altri partiti politici, di qualunque orientamento, non debba godere dei diritti di elettorato passivo dentro +Europa.

  4. Prevedere un sistema che valorizzi l’attivismo con un sistema che premi il merito sia nell’elettorato attivo che passivo delle cariche.

    Sono favorevole. Bisogna premiare chi promuove +Europa con iniziative, proposte e attività sul territorio. È giusto che chi si impegna di più abbia maggiore voce in capitolo sulle scelte del partito.

  5. Promuovere una moral suasion per la quale segretario e presidente non siano parlamentari fino a quando non si saranno superati gli sbarramenti con vere rappresentanze parlamentari.

    Sono favorevole. Francamente, non mi limiterei solo a una moral suasion. Appoggerei volentieri una norma statutaria che preveda che quanti hanno ruoli da parlamentare non possano candidarsi alle cariche di segretario, presidente (e aggiungerei il tesoriere) se il Partito non ha superato la soglia di sbarramento alle precedenti elezioni politiche. Si tratterebbe di un utile incentivo a promuovere la crescita del partito.

  6. Ridurre il numero di iscritti per celebrare i congressi regionali, usando comunque come base gli iscritti 2022.

    Sono favorevole. Dobbiamo ridurre drasticamente il numero minimo di iscritti necessario a celebrare i congressi regionali (50 nelle regioni più piccole, 100 in quelle più grandi), rendendo automatica la convocazione ogni due anni, sulla base del tesseramento dell’ultimo anno congressuale.

  7. Iscrivere d’ufficio i tesserati al gruppo provinciale o territoriale, inserendo le opportune autorizzazioni all’atto di iscrizione e richiedendo l’autorizzazione a chi già iscritto.

    Sono favorevole. Negli ultimi anni tantissime persone si sono iscritte e non sono state contattate da nessuno, perdendo poi l’entusiasmo iniziale. Dobbiamo rendere automatica l’accoglienza dei nuovi iscritti e semplificare il loro inserimento nel partito.

  8. Costruire un meccanismo di rappresentatività e di comunicazione bottom up per i livelli territoriali e per i tavoli tematici.

    Sono favorevole. La struttura attuale di +Europa è troppo verticistica. Se non diamo rappresentatività e forza alla “base”, chi guida il partito si troverà sempre a guidare una struttura fragile, lenta e con scarsa capacità di incidere.

  9. Costituire nel 2023 una Fondazione iscritta al registro del terzo settore cui demandare e affidare compiti di promozione, sviluppo di progetti, raccolta di fondi e gestione di un giornale online.

    Questo punto merita un ulteriore approfondimento. Molte di queste attività possono essere gestite dal partito stesso. Puntiamo innanzitutto a rafforzare e ristrutturare +Europa. Se, però, la Fondazione fosse l’unico strumento per promuovere progetti che oggi non facciamo, ben venga.


  10. Definire un chiaro spazio di autonomia identitaria e di relazione politica ed elettorale con i partiti che si riferiscono all’area liberal democratica, (mandato congressuale)

    +Europa deve riaffermarsi come partito cardine dell’area liberaldemocratica in Italia. Questo può avvenire soltanto se +Europa rafforzerà la sua autonomia, rendendosi in grado di competere elettoralmente anche in solitaria, se necessario, con una preparazione lungimirante. Il dialogo con gli altri soggetti liberali deve essere privilegiato avendo valori condivisi, quello con i socialdemocratici mantenuto sul piano dei contenuti, ma una cosa deve essere chiara: non ci dovremo più relazionare a nessuno con subalternità.
  11. Sviluppare campagne e iniziative politiche congiunte con i partiti membri di ALDE a noi programmaticamente più affini

    Sono favorevole. Dobbiamo lanciare iniziative e campagne europee, come nel caso delle proposte di legge di iniziativa europea, a oggi ancora poco utilizzate. In questo senso, l’ALDE può essere uno strumento incredibile per promuovere campagne a favore dell’integrazione europea e per portare più Europa in Italia, nonché per attuare buone pratiche già messe in campo dagli altri partiti della nostra famiglia politica.

  12. Definire e promuovere da subito una strategia per le elezioni europee come campo di prova del punto 10.

    Subito dopo il congresso, dobbiamo confrontarci con le forze che fanno capo all’ALDE e a Renew Europe per presentare una lista unica e un programma unico alle elezioni europee, mettendo al centro le proposte e i valori di +Europa. Solo così avremo il tempo necessario per raccontare il progetto ai cittadini e per mettere i nostri attivisti nelle condizioni di competere con successo alle elezioni europee.

Giulio del Balzo, Presidente dell’Assemblea di +Europa e Capolista di Scossa Liberale

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