Per mitigare il rischio idrogeologico la soluzione è l’implementazione del piano di assesto idrogeologico in ogni Comune

D. Sguazzardo

D. Sguazzardo

Sciogliamo i Comuni che non attuano il P.A.I.

Oggi molti piccoli Comuni (sempre il campanile è causa dell’inefficienza e noi federalisti dobbiamo ricordarlo in ogni dove) non hanno risorse per incaricare progettista. Il risultato è di procastinare l’elaborazione di strumenti urbanistici attuativi del P.A.I. regionale, e rimandare gli investimenti in prevenzione.

L’importanza di implementare un P.A.I. sta nell’obbligo alla programmazione degli interventi, obbligo che ricade su ogni Giunta che si alterna all’amministrazione comunale, ed è obbligo penale. Se un tecnico progettista ti dice che per attuare il P.A.I. devi intervenire lì e lì, tu amministratore se non destini risorse dal bilancio comunale per questi investimenti, sei penalmente responsabile.
Non c’è più l’alibi del “non lo sapevo” “è successo una disgrazia”.

Il P.A.I. è un ottimo strumento da implementare per impegnare in opere di prevenzione che non si vedono e non fanno consenso come marciapiedi o aiuole, ma che prevengono disastri e spese di ripristino.
La soluzione è obbligare i Comuni ad implementare con strumenti urbanistici, gli interventi da fare per il rischio territoriale. Impegnarli a mettere nero su bianco le misure necessarie a mitigarlo (inclusi i vincoli di costruzione nelle aree vulnerabili).

Facciamo la proposta di emendare l’art. 141 comma 1 lettera c‑bis TUEL in modo da sanzionare con lo scioglimento dei Consigli che non si siano dotati entro 18 mesi dall’insediamento degli strumenti urbanistici ATTUATIVI (anziché generali com’è nell’attuale formulazione). Togliamo poi l’esenzione prevista per i Comuni sotto i 1.000 abitanti. Prevediamo inoltre delle sanzioni pecuniarie, oltre che la nomina di un Commissario governativo ad acta, per le Regioni che omettano di segnalare al Prefetto gli Enti inadempienti, come da art. 141, comma 2‑bis, TUEL.

I fondi europei non mancano per investimenti in prevenzione; solo nel Pnrr l’Europa ha stanziato 2,5 miliardi di finanziamenti fino al 2026 ma non è stato speso ancora nulla. 

Serve l’obbligo dove non arriva la volontà politica.

Davide Sguazzardo

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